Milano-Bicocca entra nel Metaverso
11 Luglio 2022 10:14
L’Università degli Studi di Milano-Bicocca si proietta al futuro entrando nel metaverso, lo spazio virtuale condiviso entro il quale è già possibile lavorare, interagire con altre persone e studiare.
Questa affermazione, tanto incredibile quanto provocatoria, in realtà cela una realtà ben definita e strutturata, che nello scorso mese di maggio ha trovato la sua prima ed importante ufficializzazione ed apertura ad aziende, ricercatori e studenti attraverso l’inaugurazione ufficiale di due importanti centri di ricerca: BiCApP e MiBTec.
Alberto Gallace, professore di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Direttore del centro di ricerca Mibtec ci ha introdotto in questo avveniristico mondo permettendoci di capire il grande valore che questo settore di studio può riservare al nostro prossimo futuro. BiCApP e MiBTec nascono grazie all’istituzione di finanziamenti ministeriali per i dipartimenti d’eccellenza in Italia, secondo un progetto del dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca la cui finalità è studiare quanto le conoscenze sulla mente umana possano contribuire a sviluppare le nuove tecnologie e quanto queste ultime possano aiutare a studiare la mente umana.
Ciò avviene secondo due distinte “direzioni” tecnologiche: il centro MiBTec, infatti, ospita al suo interno tra le più grandi infrastrutture di ricerca nel “settore metaverso”: ambienti per la realtà virtuale immersiva (Cave Automatic Virtual Environment, CAVE), visori per la realtà virtuale e aumentata, strumenti aptici che restituiscono le sensazioni tattili, proiettori olografici, ambienti virtuali immersivi multiutente, misurazione di parametri fisiologici-biometrici (come l’elettroencefalogramma, l’elettrocardiogramma, la termografia e i movimenti oculari) e stampa 3D.
Il centro BiCApP mira invece a sviluppare la ricerca scientifica nel campo dell’interazione umana con le tecnologie indossabili, mobili e di realtà aumentata, dai bracciali per il fitness alle T-shirt intelligenti. Tra le sue infrastrutture, una piattaforma proprietaria no-code per lo sviluppo di app mobile, laboratori di test e ricerca nel campo dell’esperienza dell’utente e nella progettazione di interfacce uomo-macchina.
Con questo spirito è stata lanciata anche un’app per android, Bic@pp, in grado di presentare le attività del centro e consentire di candidarsi a partecipare o a proporre progetti di ricerca.
Scopo comune di questi centri è condurre attività di ricerca, di base e industriale, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie sempre più fruibili e intuitive per migliorare la qualità della vita delle persone e il loro benessere psicologico. Per questo il prof. Gallace ha tenuto molto ad evidenziare che la VR e il metaverso sono entrambi strumenti che non sostituiscono la realtà, ma offrono una possibilità aggiuntiva per sviluppare il nostro potenziale di essere umani: per questo è molto importante puntare sulle nuove frontiere delle tecnologie digitali senza dimenticare lo studio dei fattori umani coinvolti (percettivi, cognitivi, emozionali, linguistici, ergonomici) nell’interazione dell’individuo con l’ambiente, sia esso di lavoro, svago o istruzione. I progetti del MiBTec sono aperti a tutti i campi e a tutti gli enti interessati, proprio perché la multidisciplinarità è un requisito fondamentale per questo tipo di ricerca.
E la stessa multidisciplinarità rende questa nuova tecnologia potenzialmente importantissima per la sua applicazione nei vari settori lavorativi: ad oggi essa è impiegata già dalle grandi imprese, soprattutto nel campo della moda, come Prada e Balenciaga, e del training industriale realizzato soprattutto per la preparazione a distanza. Le aziende possono servirsi della realtà aumentata e virtuale, così come degli strumenti indossabili e portatili, per definire nuove strategie di marketing, nuove forme evolute di ergonomia e nuovi processi di lavoro. Per esempio, con la simulazione si può progettare un’organizzazione efficiente e sicura del lavoro, così come nuovi processi produttivi, testando le reazioni e le interazioni del lavoratore di fronte a nuove tecnologie. Nel prossimo futuro il metaverso avrà moltissimi sbocchi in altri settori lavorativi, come quello medico o quello terziario, si pensi al settore viaggi o alla realtà della fruizione museale, e la sfida per aperta agli studiosi sarà molto importante:
capire quanto l’apprendimento in realtà virtuale si traduce in esperienza acquisita nel mondo reale e quanto il metaverso possa contribuire a formare un nuovo modello sostenibile di società umana.