Laura Pandolfi
Laura Pandolfi è una donna ricercatrice italiana ed ex studentessa dell’università di Milano Bicocca che opera nell’ambito delle nanoparticelle applicate alle malattie polmonari
Mi sono innamorata della ricerca
7 Marzo 2020
Mi sono innamorata della ricerca – La storia di Laura Pandolfi
Laura Pandolfi è una donna ricercatrice italiana ed ex studentessa dell’università di Milano Bicocca che opera nell’ambito delle nanoparticelle applicate alle malattie polmonari.
Laura oltre a gestire la ricerca, la sua vita e quella dei suoi due figli, gestisce anche la pagina Instagram @lestoriedellaricerca in cui racconta la sua passione e il suo lavoro. Per lei infatti la ricerca non è solo un lavoro, ma è un vero e proprio stile di vita.
La sua carriera inizia quando approda in Bicocca per il dottorato, durante il quale scopre un nuovo mondo: le nanotecnologie. I suoi studi precedenti si erano infatti focalizzati sulla biologia, solo una volta arrivata in Bicocca comincia lo studio che le permette di combinare per la prima volta nella sua vita il mondo della biologia cellulare a quello di altri settori disciplinari (chimica, farmaceutica e biotecnologia) catapultandola in una ricerca sul cancro al seno. Una volta concluso il dottorato viene accolta dall’ospedale San Matteo di Pavia dove inizia la sua ricerca nell’applicazione delle nanoparticelle alle malattie polmonari quali la fibrosi polmonare e il rigetto cronico post trapianto polmonare.
Ciò che ha spinto Laura ad intraprendere la carriera di ricercatrice sono state la sua determinazione e la sua passione per la biologia, che considera due elementi fondamentali per chiunque voglia iniziare un percorso di studi simile al suo. Di fatto quello che fa con la sua pagina social è proprio trasmettere la sua passione aiutando tutti coloro che hanno un’inclinazione verso la biologia e la ricerca a scoprire questo mondo ad oggi un po' nascosto, portando la sua esperienza al pubblico.
“Molte collaborazioni nascono dal Networking”
Laura nella sua vita ha avuto a che fare con tante figure professionali differenti, scoprendo il mondo del networking. Per lei il network è stato fondamentale sin dall’inizio dei suoi studi in Bicocca, dove ha lavorato, collaborato e condiviso le sue conoscenze di biologa con quelle di biotecnologie chimici.
Ma l’importanza del network nel mondo della ricerca non si ferma qua.
Il network è fondamentale nella ricerca innanzi tutto tra medici e ricercatori. La ricerca senza medici infatti, rischia di fare un tuffo nel vuoto se non rintraccia i bisogni dei pazienti, ma allo stesso tempo i medici senza ricerca non possono garantire una cura ottimale ai loro pazienti. Ecco quindi che la comunicazione tra medici e ricercatori diventa fondamentale.
“Spesso la ricerca mi ha insegnato a vivere”
L’obiettivo di Laura nella ricerca come nella vita è quello di dare un suo contributo alla costruzione di qualcosa, che sia essa la cura contro una malattia, o che sia un consiglio a futuri biologhi.
Le parole di Laura lasciano spazio alla sua determinazione: il suo lavoro non sempre porta ai successi e ai risultati sperati e quando ciò accade puoi fare due cose: disperarti o fermarti, e pensare. La soluzione diventa interpretare quell’insuccesso come un dato in più, in grado anche questo di contribuire alla ricerca.
Ed ancora una volta come nella ricerca anche nella vita Laura utilizza questo approccio sistematico: analizzare ciò che succede e non fermarsi a giudicarli come giusti o sbagliati
Federica Pilò