Luca Beverina
Laurea e Dottorato di Ricerca in Scienza dei Materiali in Bicocca. Professore di Chimica organica presso il nostro Ateneo.
Intervista a Luca Beverina
3 Dicembre 2020
Luca Beverina, classe 1975, nell’Ottobre 1999 si laurea in Scienza dei Materiali con 110/110 e lode presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Nel gennaio 2003 consegue il titolo di Dottore di ricerca in Scienza dei Materiali presso la medesima Università.
Dal 2003 al 2005 è titolare di un assegno di ricerca finanziato dalla Fondazione Tronchetti Provera. Durante questo periodo si unisce al gruppo di ricerca del Prof. Seth R. Marder del Georgia Institute of Technology di Atlanta (Georgia, USA) dove dal settembre 2003 all’ottobre 2004 svolge ricerche nel campo dei materiali organici per ottica non lineare e optoelettronica.
Nel maggio 2005 prende servizio presso il Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca come ricercatore in Chimica Organica.
Riceve nel 2008 la prestigiosa medaglia Giacomo Ciamician della Divisione Organica della Società Chimica Italiana.
Dal novembre 2014 e fino all’ottobre 2019 è Professore associato di Chimica Organica presso il medesimo ateneo.
A partire dal Novembre 2019 è Professore Ordinario di Chimica Organica presso il Dipartimento di scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca. È delegato della Rettrice per la Valorizzazione dei Brevetti.
L’attività di ricerca del Prof. Beverina è focalizzata allo sviluppo di materiali organici coniugati sia molecolari sia polimerici. Accanto a studi fondamentali sulle relazioni struttura-proprietà in questo tipo di materiali, il gruppo di ricerca è fortemente interessato a ricadute applicative nel campo dell’elettronica ed optoelettronica plastica (celle solari, transistor, OLEDs, fotorivelatori, materiali elettrocromici per finestre intelligenti, concentratori solari luminescenti), della nanomedicina (sonde fluorescenti nanostrutturate, materiali per terapia fotodinamica, teranostica) e delle batterie organiche ricaricabili.
Il prof Beverina è autore di circa 110 articoli su riviste internazionali.
CHI SEI E COSA FAI OGGI?
Sono Luca Beverina e sono professore ordinario di Chimica Organica presso l’Università degli Studi di Milano- Bicocca.
PARLACI DEL TUO PERCORSO PRESSO L’UNIVERSITÀ BICOCCA. COSA TI HA PORTATO AD ESSERE DOVE SEI ORA?
Arrivai in Bicocca nel 1994 quando l’ateneo non era proprio come lo vediamo e lo conosciamo oggi, tanto che infatti i primi anni feci lezione nell’ex mensa degli stabilimenti Pirelli!
Scelsi il corso da seguire durante un Orientation Day; fino ad allora non sapevo bene quale percorso seguire, non sapevo nemmeno che esistesse Scienza dei Materiali!
Mi laureai in Scienza dei Materiali nel 1999: la mia sessione di laurea fu la prima dell’Università Bicocca.
Conseguii poi un dottorato di ricerca sempre all’Università Bicocca e svolsi un periodo di post dottorato negli Stati Uniti, al Georgia Institute of Technology di Atlanta. Quando tornai in Italia feci il concorso come ricercatore, posizione che ricoprii per 10 anni; rimasi poi associato per 3 anni e divenni subito professore ordinario.
Posso dire che quella in Bicocca è stata un’avventura bellissima, un percorso lungo in un quartiere che ho visto crescere.
SAPPIAMO CHE SEI STATO UNO TRA I PRIMI VICEPRESIDENTE DI BICOCCALUMNI. COME È STATA LA TUA ESPERIENZA ALL’INTERNO DELL’ASSOCIAZIONE?
Quando venne proposta per la prima volta la creazione di un’associazione di ex alunni ero così entusiasta che decisi di partecipare alla sua realizzazione. Il primo anno fu difficile: partire da zero non è facile perché non c’è una tradizione da poter seguire.
L’anno seguente fu migliore: c’era grande entusiasmo da parte di tutti!
Durante il terzo anno in BicoccAlumni entrai nella governance vera e proprio dell’ateneo e decisi di abbandonare l’associazione per dedicarmi a pieno a quel lavoro.
DA DOVE È NATA QUESTA TUA GRANDE PASSIONE PER IL MONDO DELLA CHIMICA E DELLA CHIMICA ORGANICA?
Non c’è stato un evento scatenate, è una passione innata e non esiste spiegazione.
Frequentai il liceo scientifico e mi piacevano tutte le materie.
Decisi infatti di frequentare il corso di Scienza dei Materiali proprio perché non sapevo scegliere tra chimica e fisica. Alla fine sono diventato chimico… era destino!
COSA TI HA PORTATO A SCRIVERE IL LIBRO “FUTURO MATERIALE”?
In qualunque disciplina scientifica, dopo un po’ di tempo, riesci a raccogliere un po’ di storie interessanti e divertenti nonché numerose conoscenze; diciamo che ero arrivato ad un punto in cui collezionai un repertorio significativo da poter condividere.
A questo si aggiunse il problema che il corso di Scienza dei Materiali è poco conosciuto, ha sempre avuto poche iscrizioni, quindi, quando mi proposero di scrivere un libro, colsi l’opportunità per dargli luce.
QUAL È IL MESSAGGIO CHE VORRESTI FAR ARRIVARE AI TUOI LETTORI?
Che i materiali sono affascinanti, che sono parte della nostra vita e che ci offrono l’opportunità di risolvere problemi complessi.
La Scienza dei Materiali è infatti una disciplina sincretica , che unisce le competenze di aree storicamente distinte in un quadro armonico di strumenti conoscitivi di realtà complesse.
Il mio desiderio è sempre stato quello di fare della ricerca qualcosa di utile e ho provato a raggiungere questo obiettivo anche grazie alla pubblicazione di questo libro.
PENSI CHE IL NETWORK SIA FONDAMENTALE PER IL LAVORO CHE SVOLGI? COME TI HA AIUTATO IL NETWORK NEL TUO PERCORSO PROFESSIONALE?
Il network è essenziale! La Scienza dei Materiali è una disciplina complessa che richiede il continuo contatto tra esperti di discipline differenti. I risultati che si ottengono sono sempre quelli generati da un team, infatti da soli non si è mai completamente in grado di capire se il risultato ottenuto sia importante o meno.
Credo fortemente che la comunicazione e la strategia di marketing siano importanti per la scienza perché gli scienziati hanno il dovere di farsi capire.
COSA CONSIGLIERESTI A COLORO CHE VORREBBERO INTRAPRENDERE IL TUO PERCORSO DI STUDI?
Consiglierei di non farsi spaventare: come tutte le discipline dove è necessario avere una preparazione ampia su conoscenze di base, c’è bisogno di fare tanta ginnastica per poi divertirsi e per imparare ad affrontare problemi complessi per quello che sono!
Penso che in Italia si possa fare un percorso e un’esperienza del genere solo in Bicocca.
Questa Università è infatti l’unica in grado di offrire percorsi interdisciplinari.
L’ateneo è stato il primo a riuscire a portare nello stesso luogo fisico le intelligenze del territorio per offrire opportunità uniche.